La vista annebbiata è un sintomo generico e molto diffuso, che si manifesta con la riduzione della nitidezza delle immagini e della capacità di percepire i contorni e i dettagli di quanto osserviamo.
Approfondiamo insieme le principali cause dell’annebbiamento visivo e come si debba intervenire correttamente per individuarle e dove possibile curarle.
Le principali cause della vista annebbiata
Riguardo alle cause d’insorgenza dell’annebbiamento è utile distinguere:
- Modalità di insorgenza (progressiva o improvvisa).
- Se compare in un occhio o su entrambi gli occhi.
- La durata (transitoria o persistente).
- L’eventuale concomitanza con altri sintomi oculari o extra oculari.
Insorgenza acuta o improvvisa:
Con risoluzione spontanea del sintomo: può essere mono o bilaterale e risolversi in tempi variabili, da qualche minuto ad ore. È normalmente indice di una patologia extraoculare, in particolare di natura circolatoria che determina una riduzione transitoria dell’irrorazione sanguigna: oscillazione della pressione sistemica in pazienti iper o ipotesi; cardiopatie o aritmie; anemizzazioni; vasculopatie croniche; artrosi cervicale con fenomeni compressivi sui vasi arteriosi del collo.
Tutte queste condizioni vanno indagate con esami (controllo della pressione sanguigna, eco doppler dei vasi del collo, visita cardiologica, esame del sangue, ecc.) che mirano a curare la patologia d’origine e a prevenire ulteriori episodi.
Raramente l’origine del disturbo visivo può essere propriamente oculare: crisi intercorrenti di ipertono nel glaucoma ad angolo stretto; fluttuazioni nella qualità/quantità del film lacrimale; variazioni refrattive legate ad oscillazioni della glicemia nel diabetico mal compensato. Ricordiamo infine che può essere un sintomo di accompagnamento dell’emicrania: l’annebbiamento transitorio, isolato o accompagnato ad altri sintomi generali, procede l’insorgenza della crisi emicranica (emicrania oftalmica) che è la vera patologia da curare.
- Con persistenza dell’annebbiamento: è generalmente indice di una patologia oculare. In questo caso qualunque struttura dell’occhio può essere all’origine dell’annebbiamento; infiammazioni (uveiti); alimento acuto del tono (glaucoma acuto); occlusioni vascolari o maculopatie essudative della retina; infiammazioni; occlusioni vascolari o traumi del nervo ottico.
Insorgenza lenta o progressiva:
Causata da patologie oculari conseguenti a malattie sistemiche. Come per le precedenti può dipendere da qualunque struttura dell’occhio. Ricordiamo le cause principali:
- Cornea: infiammazioni, distrofie e degenerazioni.
- Cristallino: cataratta.
- Retina: maculopatie legate all’età, occlusioni vascolari, retinopatia diabetica o distacco di retina.
- Tono oculare: glaucoma cronico.
Più semplicemente può essere legata all’insorgenza di un deficit refrattivo, come la miopia nell’adolescente o la presbiopia nell’adulto quarantenne; condizioni facilmente risolvibili con la prescrizione degli occhiali adatti dopo un’accurata visita oculistica.
Come intervenire?
In qualunque delle situazioni citate va consultato prontamente lo specialista oculista che, sulla scorta delle informazioni fornite dal paziente e sul risultato della visita, potrà formulare una diagnosi e prescrivere gli esami necessari da eseguire. Si potrà avvalere del supporto di altri specialisti (medico-internista, neurologo, cardiologo) qualora vi sia il fondato sospetto della compartecipazione di una malattia extraoculare all’origine del disturbo. Il dottore fornirà, infine, le necessarie indicazioni terapeutiche per la risoluzione del problema, ove possibile.
Articolo supervisionato dal Dott. Fabio Buoso, Medico Chirurgo Oculista di CTE