Per cataratta s’intende l’opacizzazione della lente naturale dell’occhio, il cristallino, che comporta una diminuzione della vista. Nella maggior parte dei casi, è la diretta conseguenza dell’invecchiamento senile, più raramente può essere congenita o indotta da cause esterne come: fenomeni infiammatori, esposizione eccessiva a raggi infrarossi o ultravioletti, operazioni chirurgiche, diabete, terapie cortisoniche o antitumorali.
La forma più frequente di cataratta è quella di tipo senile, che colpisce la popolazione soprattutto dopo i 60 anni di età. Ma esiste anche la cataratta congenita, che interessa i neonati che possono svilupparla già allo stato fetale o entro i primi tre mesi di vita.
La cataratta non sempre si manifesta con la stessa gravità, infatti può manifestare differenti sintomi, tra i principali ci sono:
L’intervento di cataratta è indicato quando la trasparenza del cristallino naturale risulta alterata (opacizzata). Gli occhiali e le lenti a contatto possono solo, in parte e temporaneamente, migliorare la vista del paziente. In presenza di cataratta infatti, l’operazione chirurgica è l’unica terapia possibile perché nessuna terapia può guarirla.
Il mancato intervento può comportare, i tempi variabili da soggetto a soggetto, la perdita totale della capacità visiva. Un ritardato intervento, inoltre, può provocare un peggioramento delle strutture interne dell’occhio, con un conseguente minor recupero della funzione visiva.
L'intervento di cataratta è l'unica soluzione per eliminare questa patologia oculare. Durante l’intervento il cristallino viene sostituito da una lente sintetica detta intraoculare (IOL). I cristallini artificiali (IOL) possono essere monofocali, multifocali, torici. Sarà compito del chirurgo stabilire qual è il tipo di cristallino artificiale più appropriato per il paziente.
La cataratta viene operata un occhio per volta. Dopo una settimana o due dalla prima operazione, si opera il secondo occhio. La visione ottimale si ottiene una volta operati entrambi gli occhi. Sarà compito del chirurgo stabilire dopo una prima visita refrattiva la scelta del tipo di cristallino artificiale più opportuna per il paziente.
La chirurgia elimina il problema quando è ancora incipiente. Infatti, l'intervento chirurgico è più semplice se le cataratte non sono completamente formate, anche se iniziano a dare i primi sintomi. Di solito, la decisione di sottoporsi ad un intervento di questo tipo viene presa quando il paziente inizia a notare un deterioramento della qualità della vista.
Dopo l'intervento occorre seguire una serie di accorgimenti, tra cui una terapia a base di antibiotici e anti infiammatori da portare avanti per circa un mese dopo l'intervento. Quando occorre operare entrambi gli occhi, s’interviene su un occhio per volta a distanza di due settimane.
Dopo l'intervento di cataratta, il ripristino della funzione visiva è molto rapido, la vista torna normale e nitida. Nella stessa operazione si può inoltre correggere qualsiasi problema refrattivo del paziente, come la miopia, l'ipermetropia e la presbiopia.